Aciduria metilmalonica tipo cblA
L'aciduria metilmalonica di tipo cblA appartiene alla categoria dei disordini congeniti del metabolismo, influenzando il processo di degradazione di proteine e grassi. Questa condizione provoca un accumulo anomalo di acido metilmalonico e può portare ad acidosi metabolica.
Le acidemie metilmaloniche isolate costituiscono un gruppo di disturbi metabolici in cui si osservano alti livelli di acido metilmalonico nel sangue, nelle urine e in altri fluidi corporei. Queste malattie sono ereditarie con modalità autosomica recessiva e coinvolgono direttamente o indirettamente l'enzima metilmalonil-CoA mutasi (mut) e le proteine correlate come i cofattori cblA e cblB.
Il gene MMAA, responsabile dell'aciduria metilmalonica di tipo cblA, partecipa al trasporto mitocondriale della vitamina B12 (cobalamina).
Sintomi Chi è affetto da questa patologia manifesta sintomi che possono variare da lievi a gravi, solitamente già nell'infanzia. I pazienti possono sperimentare episodi di acidosi, anche se generalmente i sintomi sono meno severi rispetto a coloro che presentano acidemie metilmaloniche associate a deficit dell'enzima metilmalonil-CoA mutasi (mut).
Una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo possono migliorare i sintomi e prevenire episodi metabolici critici. Nei casi in cui la diagnosi arriva più tardi, possono comparire ritardi nella crescita e nello sviluppo psicomotorio. Tra le complicazioni, meno della metà dei pazienti sviluppa insufficienza renale cronica.
Gestione della malattia La diagnosi di aciduria metilmalonica si basa su esami biochimici che rilevano un'elevata concentrazione di acido metilmalonico e dei suoi derivati nei campioni di sangue e urina, spesso attraverso cromatografia. In molti Paesi, questa malattia viene inclusa nello screening neonatale. Oltre ai test biochimici, l'analisi genetica e l'attività enzimatica aiutano a definire la specifica forma di acidemia. Questo è fondamentale poiché le varianti cblA e cblB tendono a presentare una prognosi migliore.
Il trattamento di base nei pazienti con MMA prevede una dieta priva di alcuni aminoacidi considerati dannosi (come valina, isoleucina, metionina e treonina). I pazienti affetti da cblA possono essere trattati con alte dosi di idrossocobalamina, per ridurre i livelli di acido metilmalonico, ma solo nei soggetti che rispondono a questa terapia. Inoltre, si consiglia di integrare L-carnitina, monitorando i livelli ematici.
Geni coinvolti
MMAA
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