Volume della milza
Le ulcere orali sono lesioni comuni della mucosa della bocca, spesso dolorose e fastidiose, che possono rendere difficili attività quotidiane come mangiare e parlare. La loro incidenza è più alta nei giovani adulti e tende a diminuire con l’età. Queste lesioni possono comparire per molteplici cause, anche se in alcuni casi non è possibile individuarne una precisa. Tra i fattori scatenanti più frequenti ci sono i traumi della mucosa, alcune malattie autoimmuni e infiammatorie, carenze nutrizionali, stress, infezioni virali o batteriche e l’uso di specifiche sostanze chimiche come il laurilsolfato di sodio contenuto in alcuni dentifrici. Dal punto di vista immunologico, si ipotizza che nelle persone geneticamente predisposte le ulcere orali siano legate a una risposta infiammatoria anomala, caratterizzata da infiltrazioni di monociti e linfociti T nella mucosa della bocca. Questo processo porta alla perdita dell’epitelio superficiale e attiva una fase di rigenerazione che, nella maggior parte dei casi, porta a una guarigione spontanea nel giro di una o due settimane. Tuttavia, in alcune persone le ulcere possono diventare recidivanti o croniche. Anche la genetica gioca un ruolo importante nella suscettibilità individuale a sviluppare ulcere orali. Sono stati identificati numerosi geni coinvolti nei meccanismi immunitari e infiammatori, tra cui IL10, IL12A, IRF5, HLA-A e HLA-B, che risultano associati a un maggior rischio di comparsa delle afte. In base alla variabilità genetica, alcune persone possono essere più predisposte di altre a svilupparle, soprattutto in presenza di fattori scatenanti. La gestione delle ulcere orali può prevedere l’uso di sciacqui antisettici, analgesici topici o trattamenti specifici nei casi più gravi o persistenti. Numero di varianti osservate 13,5 milioni di varianti Numero di loci di rischio 37 loci