Tendenza al rischio
Il nostro gruppo sanguigno non si limita ai globuli rossi: antigeni come A, B, H e Lewis sono presenti anche su molti altri tessuti del corpo, inclusi quelli che rivestono l’apparato digerente, respiratorio, urinario e riproduttivo. In queste aree, gli antigeni svolgono ruoli biologici fondamentali, aiutando le cellule a comunicare, a difendersi da agenti esterni e a mantenere l’equilibrio fisiologico. Uno degli elementi chiave che determinano se questi antigeni sono presenti anche nelle secrezioni corporee (come saliva, muco o fluidi gastrointestinali) è il gene FUT2, che codifica per un enzima chiamato α-1,2-fucosiltransferasi. Questo enzima è responsabile della produzione della forma solubile degli antigeni ABH. Le persone che possiedono una variante funzionante di questo gene sono chiamate “secretori”, perché i loro fluidi corporei contengono questi antigeni. Al contrario, coloro che hanno varianti inattive (come la mutazione W143X nei caucasici o I129F negli asiatici) vengono definiti “non secretori”, perché i loro fluidi ne sono privi. Questa distinzione può influenzare la salute in vari modi. Ad esempio, il fatto di essere un non secretore è stato collegato a una maggiore suscettibilità ad alcune infezioni, poiché l’assenza degli antigeni può alterare il modo in cui i patogeni interagiscono con le superfici cellulari. Inoltre, lo stato secretorio può influenzare la risposta immunitaria, la composizione del microbiota intestinale e persino la predisposizione a malattie cardiovascolari o tromboemboliche. In sintesi, il gene FUT2 contribuisce a determinare una caratteristica che va oltre il gruppo sanguigno: può influenzare il modo in cui il nostro organismo si difende, si adatta e interagisce con l’ambiente circostante.