Rosuvastatina (Dosaggio)

La rosuvastatina è un farmaco appartenente alla classe delle statine, comunemente impiegato per ridurre i livelli ematici di colesterolo LDL e per prevenire eventi cardiovascolari nei soggetti a rischio. È considerata una delle statine più potenti disponibili sul mercato e trova impiego sia nella terapia dell’ipercolesterolemia familiare che nella prevenzione primaria e secondaria delle malattie cardiovascolari. Il suo meccanismo d’azione consiste nell’inibizione competitiva dell’enzima HMG-CoA reduttasi, fondamentale nella biosintesi epatica del colesterolo. La conseguente riduzione del colesterolo intracellulare stimola l’espressione dei recettori per le LDL, aumentando la rimozione di colesterolo dal sangue e migliorando il profilo lipidico complessivo del paziente. Oltre all’effetto ipocolesterolemizzante, la rosuvastatina esercita azioni antinfiammatorie, stabilizzanti delle placche aterosclerotiche e di miglioramento della funzione endoteliale. Questo rende il farmaco particolarmente utile non solo nella gestione dei livelli lipidici, ma anche nella riduzione del rischio di infarti e ictus, soprattutto in soggetti con fattori di rischio multipli come ipertensione, diabete, fumo o familiarità per eventi cardiovascolari. La rosuvastatina presenta una farmacocinetica favorevole, caratterizzata da un’elevata selettività epatica, bassa permeabilità al sistema nervoso centrale e ridotta interazione con gli enzimi del citocromo P450 rispetto ad altre statine. È metabolizzata solo in piccola parte dal CYP2C9 e in minima misura dal CYP2C19, fattore che ne riduce il potenziale di interazione farmacologica con altri farmaci metabolizzati attraverso il sistema epatico. Il dosaggio iniziale raccomandato è generalmente di 10 mg al giorno, da assumere in qualsiasi momento della giornata, con o senza cibo. In base alla risposta terapeutica e alla tollerabilità individuale, la dose può essere aumentata fino a un massimo di 40 mg/die, riservato ai pazienti con ipercolesterolemia grave o ad alto rischio cardiovascolare che non rispondono adeguatamente a dosi inferiori. Per i pazienti asiatici, il dosaggio iniziale raccomandato è più basso, generalmente pari a 5 mg/die, a causa di una maggiore esposizione sistemica osservata in questa popolazione. Il farmaco è controindicato in soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo, in caso di malattie epatiche attive, aumento persistente delle transaminasi o grave compromissione renale. È inoltre sconsigliato in gravidanza e durante l’allattamento, poiché il colesterolo e i suoi derivati sono essenziali per lo sviluppo embrionale e neonatale. L’assunzione concomitante di ciclosporina, gemfibrozil o altri farmaci che aumentano il rischio di miopatia richiede particolare attenzione e, in alcuni casi, l’aggiustamento della dose o l’impiego di un’alternativa terapeutica. Gli effetti collaterali più comuni della rosuvastatina includono cefalea, dolori muscolari, astenia, nausea e disturbi gastrointestinali. Sebbene rari, possono insorgere eventi avversi gravi come miopatia, rabdomiolisi, epatite e pancreatite. Il rischio di tossicità muscolare aumenta con l’età, in presenza di insufficienza renale, o con l’uso concomitante di altri farmaci miotossici. È importante segnalare tempestivamente la comparsa di sintomi come dolore muscolare diffuso, debolezza o urine scure, per valutare prontamente i livelli di CPK e interrompere la terapia se necessario. Dal punto di vista farmacogenetico, è stato dimostrato che le varianti del gene SLCO1B1, che codifica per il trasportatore epatico OATP1B1, influenzano significativamente la biodisponibilità della rosuvastatina. Nei soggetti portatori della variante riduttiva dell’attività del trasportatore (ad esempio, c.521T>C), si osserva un aumento dei livelli plasmatici del farmaco e, conseguentemente, un rischio maggiore di sviluppare effetti muscolari avversi. Per questo motivo, il dosaggio e la necessità di monitoraggio vanno personalizzati in base anche al profilo genetico del paziente. L’efficacia della rosuvastatina nella riduzione del colesterolo LDL può essere notevole, con abbassamenti fino al 50-60%, rendendola uno strumento terapeutico di prima scelta nei pazienti a rischio elevato. Tuttavia, come per tutte le statine, è fondamentale adottare contemporaneamente modifiche dello stile di vita, tra cui dieta equilibrata, attività fisica regolare, riduzione del peso corporeo e controllo dei fattori di rischio concomitanti.

Nomi commerciali

I farmaci che contengono lovastatina come principio attivo includono: Crestor® Ezallor Roszet® Rosumed® Rosvel®

Geni analizzati

ABCG2 SLCO1B1

Bibliografia

Tuteja S, Rader DJ. SLCO1B1 and Statin Therapy. Circ Genom Precis Med. 2018 Sep;11(9):e002320. Cooper-DeHoff RM. The Clinical Pharmacogenetics Implementation Consortium Guideline for SLCO1B1, ABCG2, and CYP2C9 genotypes and Statin-Associated Musculoskeletal Symptoms. Clin Pharmacol Ther. 2022 May;111(5):1007-1021. Bajaj T, Giwa AO. Rosuvastatin. 2023 May 23. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2024 Jan–. PMID: 30969705. Luvai A, Mbagaya W, Hall AS, et al. Rosuvastatin: a review of the pharmacology and clinical effectiveness in cardiovascular disease. Clin Med Insights Cardiol. 2012;6:17-33. Zhang D, Ding Y, Wang X, et al. Effects of ABCG2 and SLCO1B1 gene variants on inflammation markers in patients with hypercholesterolemia and diabetes mellitus treated with rosuvastatin. Eur J Clin Pharmacol. 2020 Jul;76(7):939-946.