I Test Genetici con la Tecnologia più Avanzata al Mondo

I test genetici offerti da myGenetiX sono finalizzati esclusivamente a fornire informazioni di carattere personale e orientativo. I risultati non hanno valore clinico o diagnostico e non possono essere utilizzati per definire diagnosi, prescrivere terapie o sostituire il parere di un medico o di altri professionisti della salute qualificati.

Tutte le analisi sono effettuate in strutture di riferimento a livello internazionale, utilizzando le tecnologie più avanzate attualmente disponibili nel campo della genetica. I dati forniti hanno lo scopo di arricchire la consapevolezza individuale e possono rappresentare uno strumento utile per riflettere sul proprio stile di vita in un’ottica di prevenzione primaria, benessere, longevità e miglioramento personale.

Per ogni decisione relativa alla salute o all’alimentazione, è raccomandato rivolgersi sempre a un professionista sanitario.

Pimozide (Dosaggio)

Tuttavia, il suo utilizzo è sconsigliato in una serie di condizioni cliniche. Il farmaco è controindicato in pazienti con nota ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione. Non deve essere somministrato in soggetti che presentano depressione del sistema nervoso centrale, stati comatosi, episodi depressivi gravi o morbo di Parkinson, poiché il suo profilo farmacodinamico può peggiorare questi quadri clinici. È inoltre assolutamente controindicato nei pazienti con prolungamento congenito o acquisito dell’intervallo QT, con una storia clinica di aritmie ventricolari, comprese le "torsioni di punta", o con squilibri elettrolitici quali ipopotassiemia e ipomagnesiemia, nonché in presenza di bradicardia clinicamente significativa. Il pimozide non è raccomandato nei bambini sotto i 3 anni di età per via della limitata documentazione scientifica sulla sicurezza e l’efficacia in questa fascia di popolazione. L’impiego del farmaco richiede attenzione in diversi contesti. È necessaria cautela nei pazienti con funzionalità epatica compromessa, in caso di patologie cardiovascolari pregresse, oppure in soggetti con una storia personale di convulsioni o in condizioni che possano abbassare la soglia convulsiva. Una particolare attenzione va riservata a situazioni che possono favorire l’innalzamento della temperatura corporea interna, poiché il pimozide può alterare i meccanismi di termoregolazione: ciò include attività fisica intensa, esposizione a temperature elevate, uso concomitante di farmaci anticolinergici e rischio di disidratazione. Prima di iniziare la terapia, è obbligatorio eseguire un elettrocardiogramma (ECG) e ripeterlo periodicamente durante il trattamento: in caso di alterazioni nella ripolarizzazione cardiaca o comparsa di aritmie, la posologia dovrà essere modificata o la terapia sospesa. Nel corso della terapia, la comparsa di un intervallo QTc superiore a 500 millisecondi, l’emergere di sintomi extrapiramidali persistenti come la discinesia tardiva, oppure la presenza di sintomi compatibili con la sindrome neurolettica maligna (NMS), richiedono l’immediata sospensione del trattamento e un’attenta rivalutazione clinica. La sospensione del pimozide non deve essere brusca, ma graduale, per evitare la comparsa di sintomi da astinenza come nausea, vomito, insonnia e discinesie transitorie. L’assunzione del farmaco può anche causare l’insorgenza di sintomi extrapiramidali (rigidità muscolare, tremori, acinesia), per cui è necessario monitorare costantemente la risposta motoria del paziente. Il pimozide ha un’efficacia modesta nel controllo dell’eccitazione psicomotoria acuta, dell’agitazione e degli stati ansiosi gravi, e pertanto non è il farmaco di prima scelta in queste condizioni. Tra gli effetti collaterali più frequentemente segnalati vi sono la sonnolenza e uno stato di sedazione generale, che possono compromettere la capacità di concentrazione e di svolgimento delle normali attività quotidiane. Altri effetti avversi comprendono: perdita di appetito, difficoltà nel sonno, vertigini, mal di testa, letargia, alterazioni della vista, costipazione, bocca secca, vomito, sudorazione eccessiva, iperfunzione delle ghiandole sebacee, nicturia, poliuria, disfunzioni sessuali (come disfunzione erettile), prostrazione fisica, umore depresso, agitazione psicomotoria, irrequietezza e rigidità muscolare. Possono inoltre manifestarsi sintomi extrapiramidali più o meno intensi e aumento della salivazione. Sul piano delle interazioni farmacologiche, il pimozide richiede particolare attenzione quando viene assunto contemporaneamente a farmaci che prolungano l’intervallo QT, tra cui antiaritmici di classe IA e III, antidepressivi triciclici come amitriptilina e maprotilina, antipsicotici della classe delle fenotiazine e il sertindolo. Anche alcuni antistaminici (come terfenadina e astemizolo), farmaci gastrointestinali (cisapride), antimalarici (alofantrina), antibiotici (sparfloxacina), e altri composti come il bepridil, sono noti per prolungare l’intervallo QT e vanno evitati in associazione. Il pimozide è inoltre soggetto al metabolismo epatico da parte degli enzimi CYP3A4 e CYP2D6: l’uso concomitante di inibitori di questi enzimi, come gli antimicotici azolici, gli inibitori della proteasi, i macrolidi, il nefazodone, così come SSRI quali fluoxetina, sertralina, citalopram, escitalopram e paroxetina, può determinare un aumento dei livelli plasmatici di pimozide, con conseguente rischio di tossicità. È necessario prestare attenzione anche all’associazione con farmaci che possono causare alterazioni elettrolitiche, come i diuretici ipopotassiemici, e con alimenti come il succo di pompelmo, che inibisce il metabolismo del farmaco aumentando l’esposizione sistemica. Un’altra interazione importante è quella con la levodopa: il pimozide può antagonizzarne l’effetto antiparkinsoniano, peggiorando i sintomi motori nei pazienti trattati con entrambi i farmaci. Marchi commerciali Orap ®

Geni analizzati

CYP2D6

Bibliografia

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