I Test Genetici con la Tecnologia più Avanzata al Mondo
I test genetici offerti da myGenetiX sono finalizzati esclusivamente a fornire informazioni di carattere personale e orientativo. I risultati non hanno valore clinico o diagnostico e non possono essere utilizzati per definire diagnosi, prescrivere terapie o sostituire il parere di un medico o di altri professionisti della salute qualificati.
Tutte le analisi sono effettuate in strutture di riferimento a livello internazionale, utilizzando le tecnologie più avanzate attualmente disponibili nel campo della genetica. I dati forniti hanno lo scopo di arricchire la consapevolezza individuale e possono rappresentare uno strumento utile per riflettere sul proprio stile di vita in un’ottica di prevenzione primaria, benessere, longevità e miglioramento personale.
Per ogni decisione relativa alla salute o all’alimentazione, è raccomandato rivolgersi sempre a un professionista sanitario.
Osteoartrosi generale
L’osteoartrosi generale è una patologia articolare degenerativa cronica che colpisce diversi distretti corporei, in particolare le mani, le ginocchia, le anche e la colonna vertebrale. È la forma più comune di artrite e rappresenta una delle principali cause di dolore muscoloscheletrico e disabilità nelle persone adulte e anziane. La sua prevalenza aumenta con l’età, interessando circa un quarto della popolazione sopra i 50 anni. La malattia si sviluppa gradualmente nel tempo, compromettendo la qualità della vita per la progressiva perdita di funzionalità delle articolazioni colpite. Alla base dell’osteoartrosi vi è la degenerazione progressiva della cartilagine articolare, una struttura elastica che riveste le estremità delle ossa e consente il movimento fluido tra di esse. Quando la cartilagine si consuma o si danneggia, le ossa iniziano a sfregare tra loro, generando dolore, infiammazione, rigidità e, in alcuni casi, deformazioni articolari. Col tempo, l’organismo può tentare di compensare questa condizione producendo escrescenze ossee (osteofiti) che peggiorano ulteriormente i sintomi. Le cause dell’osteoartrosi sono multifattoriali. L’età è il fattore più rilevante: con il passare degli anni, i processi riparativi delle cartilagini diventano meno efficaci, aumentando la vulnerabilità all’usura articolare. Il sesso femminile è un altro elemento di rischio importante, poiché le donne tendono a sviluppare questa malattia più frequentemente, soprattutto dopo la menopausa, forse per il calo degli estrogeni. Anche l’obesità gioca un ruolo centrale: il peso eccessivo aumenta lo stress meccanico su articolazioni come ginocchia e anche, ma favorisce anche l’infiammazione cronica che può accelerare il processo degenerativo. A questi fattori si aggiungono eventi traumatici o microtraumi ripetuti, soprattutto nelle persone che svolgono attività lavorative o sportive che sollecitano ripetutamente le articolazioni. Lesioni articolari, come fratture o distorsioni mal curate, possono alterare la biomeccanica dell’articolazione e innescare precocemente il processo artrosico. Anche alcune condizioni mediche, come il diabete, l’emocromatosi o malformazioni ossee, possono predisporre allo sviluppo di osteoartrosi. Infine, la familiarità gioca un ruolo non trascurabile: avere parenti stretti affetti aumenta la probabilità di ammalarsi, suggerendo una componente ereditaria. I sintomi dell’osteoartrosi variano in base all’articolazione colpita, ma seguono un’evoluzione tipica. Il dolore è inizialmente intermittente, associato all’attività fisica o al carico, per poi diventare più continuo e presente anche a riposo. A questo si associano rigidità articolare, in particolare dopo il risveglio o dopo lunghi periodi di inattività, perdita di mobilità, gonfiore e crepitii durante i movimenti. Col progredire della malattia, possono formarsi protuberanze ossee visibili (soprattutto nelle mani) e la funzione articolare può ridursi drasticamente, interferendo con le normali attività quotidiane. Sebbene non esista una cura definitiva per l’osteoartrosi, è possibile adottare misure preventive e strategie per rallentarne la progressione. Tra le più efficaci, mantenere un peso corporeo adeguato è fondamentale per ridurre lo stress meccanico sulle articolazioni. È utile anche praticare esercizio fisico regolare, preferendo attività a basso impatto come il nuoto, la camminata veloce o la bicicletta, che aiutano a mantenere la mobilità articolare e rafforzare i muscoli di supporto. Un altro accorgimento importante è evitare movimenti ripetitivi o posture scorrette che sollecitano le articolazioni in modo anomalo. Nelle fasi iniziali, la gestione può includere fisioterapia, terapie fisiche (come applicazioni di calore o freddo) e farmaci antinfiammatori per alleviare il dolore. Quando i sintomi diventano più gravi e invalidanti, si può ricorrere a infiltrazioni locali o, nei casi più avanzati, alla chirurgia protesica Numero di varianti osservate 13,5 milioni di varianti Numero di loci di rischio 27 loci