I Test Genetici con la Tecnologia più Avanzata al Mondo

I test genetici offerti da myGenetiX sono finalizzati esclusivamente a fornire informazioni di carattere personale e orientativo. I risultati non hanno valore clinico o diagnostico e non possono essere utilizzati per definire diagnosi, prescrivere terapie o sostituire il parere di un medico o di altri professionisti della salute qualificati.

Tutte le analisi sono effettuate in strutture di riferimento a livello internazionale, utilizzando le tecnologie più avanzate attualmente disponibili nel campo della genetica. I dati forniti hanno lo scopo di arricchire la consapevolezza individuale e possono rappresentare uno strumento utile per riflettere sul proprio stile di vita in un’ottica di prevenzione primaria, benessere, longevità e miglioramento personale.

Per ogni decisione relativa alla salute o all’alimentazione, è raccomandato rivolgersi sempre a un professionista sanitario.

Narcolessia

La narcolessia è un disturbo neurologico cronico che altera profondamente la capacità di regolare i cicli di sonno e veglia, provocando sonnolenza eccessiva durante il giorno e disturbi nel sonno notturno. Si tratta di una condizione che può compromettere la qualità della vita sul piano personale, scolastico, lavorativo e sociale, interferendo anche con lo sviluppo psicologico. L’incidenza annua è stimata in circa 50 casi ogni 100.000 persone. Nonostante non esista ancora una cura definitiva, una corretta gestione terapeutica abbinata a cambiamenti nello stile di vita consente di controllare efficacemente i sintomi e migliorare significativamente la quotidianità del paziente. Le cause della narcolessia non sono del tutto chiare. Nei casi associati a cataplessia, si ritiene che la malattia sia legata a una marcata carenza di ipocretina, una neuropeptide fondamentale per promuovere la veglia e regolare il sonno REM. Questa carenza sembra originare da una risposta autoimmune che attacca selettivamente i neuroni che producono ipocretina, in soggetti geneticamente predisposti, probabilmente innescata da fattori ambientali. Anche lesioni cerebrali, tumori o altre malattie che coinvolgono le aree cerebrali deputate al controllo del sonno possono essere all’origine del disturbo. Al contrario, nei casi in cui la cataplessia è assente e non si riscontra un deficit di ipocretina, l’eziologia resta ancora ignota. Inoltre, è stato osservato che l’età d’esordio più comune si colloca tra i 10 e i 30 anni, rendendo l’età stessa un potenziale fattore di rischio. I sintomi possono manifestarsi con grande variabilità da un paziente all’altro. In genere, compaiono gradualmente e tendono a peggiorare nel tempo, anche se in alcuni casi si osserva una parziale attenuazione. La sonnolenza diurna eccessiva è il sintomo più comune e si presenta come un bisogno improvviso e incontrollabile di dormire in qualsiasi momento della giornata, anche durante attività quotidiane come parlare o mangiare. In alcuni casi, si verificano veri e propri attacchi di sonno che durano pochi secondi, dopo i quali il soggetto può riprendere l’attività senza alcun ricordo dell’episodio. Un altro sintomo tipico è la cataplessia, ovvero la perdita improvvisa del tono muscolare durante la veglia, che può provocare debolezza, cedimenti improvvisi o impossibilità a parlare o muoversi. Questi episodi sono spesso scatenati da emozioni forti come risate o rabbia, si risolvono spontaneamente e non comportano perdita di coscienza. La paralisi del sonno è un altro segnale distintivo: consiste nell’incapacità temporanea di muoversi o parlare durante il passaggio tra sonno e veglia, pur restando pienamente coscienti. Spesso è accompagnata da allucinazioni ipnagogiche o ipnopompiche, esperienze sensoriali vivide e realistiche che possono coinvolgere la vista, l’udito o la percezione corporea. Altri disturbi frequenti includono insonnia notturna, sogni estremamente vividi, apnea notturna, movimenti involontari degli arti e frammentazione del sonno. Non tutti i pazienti presentano l’intera gamma dei sintomi; si stima che solo una percentuale compresa tra il 10 e il 25% sviluppi il quadro completo. Attualmente non esistono misure efficaci per prevenire l’insorgenza della narcolessia, ma alcuni accorgimenti nello stile di vita possono attenuare i sintomi. Mantenere un orario del sonno regolare, anche nei fine settimana, aiuta a stabilizzare il ritmo circadiano. È utile programmare brevi sonnellini durante il giorno, evitare il consumo di alcol e caffeina nelle ore serali, praticare attività fisica regolare (almeno 20 minuti al giorno ma non a ridosso del sonno) e prediligere pasti leggeri prima di coricarsi. Anche l’ambiente notturno dovrebbe essere favorevole al riposo, con temperatura e condizioni adeguate. Infine, la gestione della sicurezza è fondamentale: la sonnolenza improvvisa o la cataplessia possono rappresentare un serio rischio durante attività come guidare o usare macchinari, rendendo necessarie opportune precauzioni. Numero di varianti osservate 13,5 milioni di varianti Numero di loci di rischio 20 loci

Geni analizzati

AGAP1 BARHL2 C2orf16 CADM2 CPEB1 ECE2 EXOC4 HCRTR2 HTR7 L1TD1 NOS1 NR2F1 POM121L2 S100PBP SHISA4 SIL1 STH SUSD4 TLE4 TMEM182 TMEM247 ZFPM2

Bibliografia

Rare Diseases Database NORD [April 2022] National Institute of Neurological Disorders and Stroke [April 2022] Mayo Clinic [April 2022] UK Biobank Database. Narcolepsy, Data-Field 1220 [Version Feb-2022]