Livelli di gamma glutamil transferasi
LIVELLI DI FERRO NEL FEGATO Il ferro è un minerale essenziale per molte funzioni biologiche, in particolare per il trasporto dell’ossigeno attraverso l’emoglobina e il corretto funzionamento di numerosi enzimi. Il fegato rappresenta il principale deposito di ferro dell’organismo, ma un suo accumulo eccessivo può risultare tossico e dannoso per la salute. L’accumulo epatico di ferro, noto anche come sovraccarico di ferro, avviene quando l’assorbimento intestinale supera la capacità di utilizzo e stoccaggio dell’organismo. Il ferro in eccesso viene immagazzinato all’interno degli epatociti e delle cellule di Kupffer sotto forma di ferritina e emosiderina. Tuttavia, quando i depositi intracellulari vengono saturati, il ferro libero può innescare reazioni ossidative dannose, causando infiammazione, fibrosi e compromissione progressiva della funzione epatica. Questo fenomeno può essere causato da mutazioni genetiche, come nel caso dell’emocromatosi ereditaria, ma anche da stili di vita non equilibrati, disturbi metabolici e alterazioni ormonali. Il sovraccarico di ferro nel fegato è infatti associato a patologie gravi come cirrosi, epatocarcinoma, diabete di tipo 2, ipertensione e sindrome dell’ovaio policistico. Inoltre, esiste una condizione nota come sovraccarico di ferro dismetabolico (DIOS), che colpisce una percentuale significativa della popolazione generale e può manifestarsi anche in assenza di cause genetiche evidenti. La regolazione dei livelli epatici di ferro è influenzata da vari fattori genetici e ambientali, e il monitoraggio di questo parametro rappresenta un elemento chiave nella prevenzione e gestione delle malattie epatiche e metaboliche. Numero di varianti osservate 13,5 milioni di varianti Numero di loci di rischio 10 loci