I Test Genetici con la Tecnologia più Avanzata al Mondo
I test genetici offerti da myGenetiX sono finalizzati esclusivamente a fornire informazioni di carattere personale e orientativo. I risultati non hanno valore clinico o diagnostico e non possono essere utilizzati per definire diagnosi, prescrivere terapie o sostituire il parere di un medico o di altri professionisti della salute qualificati.
Tutte le analisi sono effettuate in strutture di riferimento a livello internazionale, utilizzando le tecnologie più avanzate attualmente disponibili nel campo della genetica. I dati forniti hanno lo scopo di arricchire la consapevolezza individuale e possono rappresentare uno strumento utile per riflettere sul proprio stile di vita in un’ottica di prevenzione primaria, benessere, longevità e miglioramento personale.
Per ogni decisione relativa alla salute o all’alimentazione, è raccomandato rivolgersi sempre a un professionista sanitario.
Ipotiroidismo
L’ipotiroidismo è una condizione in cui la tiroide, una ghiandola endocrina situata nella parte anteriore del collo, non produce quantità sufficienti di ormoni tiroidei. Poiché questi ormoni regolano numerosi processi vitali dell’organismo — tra cui metabolismo, crescita, temperatura corporea e funzione cardiaca — la loro carenza può influenzare molteplici sistemi corporei. Si tratta di una delle malattie endocrine più comuni, con una prevalenza stimata intorno al 5% nella popolazione generale. Le cause dell’ipotiroidismo sono molteplici. La forma più comune è quella di origine autoimmune, nota come tiroidite di Hashimoto, in cui il sistema immunitario attacca erroneamente la ghiandola tiroidea. Altri fattori possono includere l’asportazione chirurgica totale o parziale della tiroide, l’esposizione a radioterapia nella zona del collo, o l’utilizzo di farmaci specifici (come litio, amiodarone, interferone). Anche alcune forme congenite, infezioni o malattie dell’ipofisi possono alterare il normale funzionamento della tiroide. Inoltre, una carenza prolungata di iodio — elemento essenziale per la sintesi ormonale — può contribuire allo sviluppo della patologia, mentre un eccesso può peggiorare una condizione preesistente. Fattori come l’età avanzata (soprattutto oltre i 60 anni), il genere femminile e la presenza di altre malattie autoimmuni (come diabete di tipo 1 o celiachia) aumentano il rischio di sviluppare ipotiroidismo. Anche la gravidanza può influire, sia attraverso l’insorgenza di forme transitorie, sia aggravando situazioni latenti non diagnosticate. I sintomi dell’ipotiroidismo sono spesso subdoli e progressivi, motivo per cui molti pazienti convivono con la patologia per lungo tempo senza saperlo. Tra i segnali più frequenti si osservano stanchezza persistente, aumento di peso inspiegabile, sensibilità accentuata al freddo, pelle secca, capelli e unghie fragili, dolori muscolari e articolari, gonfiore del viso o delle estremità. Possono anche comparire depressione, rallentamento mentale, stitichezza, irregolarità mestruali, infertilità e un battito cardiaco rallentato. Nei bambini e negli adolescenti possono verificarsi ritardi nella crescita o nella pubertà, mentre negli anziani si riscontrano talvolta problemi di memoria e alterazioni dell’umore. Anche se non è possibile prevenire l’insorgenza dell’ipotiroidismo in modo assoluto, una diagnosi precoce consente di avviare tempestivamente il trattamento e ridurre l’impatto dei sintomi sulla qualità della vita. È importante quindi prestare attenzione a eventuali segnali clinici e, in presenza di fattori di rischio, sottoporsi a controlli regolari. Una volta diagnosticata, la condizione è facilmente gestibile con la somministrazione giornaliera di ormone tiroideo sintetico (levotiroxina), che permette di ripristinare i livelli ormonali adeguati e normalizzare le funzioni dell’organismo. Numero di varianti osservate 13,5 milioni di varianti Numero di loci di rischio 44 loci