I Test Genetici con la Tecnologia più Avanzata al Mondo
I test genetici offerti da myGenetiX sono finalizzati esclusivamente a fornire informazioni di carattere personale e orientativo. I risultati non hanno valore clinico o diagnostico e non possono essere utilizzati per definire diagnosi, prescrivere terapie o sostituire il parere di un medico o di altri professionisti della salute qualificati.
Tutte le analisi sono effettuate in strutture di riferimento a livello internazionale, utilizzando le tecnologie più avanzate attualmente disponibili nel campo della genetica. I dati forniti hanno lo scopo di arricchire la consapevolezza individuale e possono rappresentare uno strumento utile per riflettere sul proprio stile di vita in un’ottica di prevenzione primaria, benessere, longevità e miglioramento personale.
Per ogni decisione relativa alla salute o all’alimentazione, è raccomandato rivolgersi sempre a un professionista sanitario.
Gotta
La gotta, nota anche come artrite gottosa, è una malattia infiammatoria causata da livelli eccessivi di acido urico nel sangue, una condizione definita iperuricemia. Questo eccesso può portare alla formazione e al deposito di cristalli di urato all’interno delle articolazioni, provocando episodi acuti di dolore e infiammazione. L’articolazione più frequentemente colpita è quella alla base dell’alluce, ovvero l’articolazione metatarso-falangea. Nei paesi sviluppati, questa patologia ha una prevalenza che si aggira intorno all’1% della popolazione. La principale causa della gotta risiede nell’accumulo dei cristalli di urato, che si formano a causa dell’aumento dei livelli di acido urico. Quest’ultimo è il prodotto finale della degradazione delle purine, composti che si trovano sia all’interno dell’organismo che in molti alimenti. Alcuni elementi possono aumentare il rischio di sviluppare questa condizione. L’alimentazione ha un ruolo fondamentale: una dieta ricca di cibi contenenti purine, come carne rossa, frutti di mare, bevande alcoliche o zuccherate, può aumentare sensibilmente la probabilità di insorgenza. Le persone in sovrappeso tendono a produrre quantità maggiori di acido urico e i loro reni sono meno efficienti nell’eliminarlo. Anche condizioni cliniche non controllate come ipertensione, obesità, diabete o malattie renali possono predisporre alla malattia. Alcuni medicinali, in particolare alcuni tipi di diuretici o farmaci utilizzati per trattare l’ipertensione, possono contribuire all’insorgenza. Generalmente la malattia si manifesta tra i 30 e i 50 anni, con una prevalenza maggiore nel sesso maschile; nelle donne, il rischio tende ad aumentare dopo la menopausa, fino a raggiungere livelli simili a quelli degli uomini. I sintomi della gotta sono piuttosto evidenti durante un attacco acuto. In genere, si presenta un’infiammazione molto intensa, improvvisa e localizzata, che interessa solitamente una sola articolazione. Quest’ultima appare gonfia, calda, arrossata e dolorante, tanto da compromettere anche il movimento. Tuttavia, ci sono casi in cui il disagio può essere meno severo. Le articolazioni più frequentemente coinvolte, oltre all’alluce, sono la caviglia, il ginocchio, il polso, il collo del piede e le articolazioni delle dita delle mani. Quando l’infiammazione si verifica all’alluce, si parla di podagra, una delle forme più caratteristiche della malattia. Sebbene la gotta possa insorgere anche in soggetti predisposti geneticamente, è considerata in larga parte una condizione prevenibile, soprattutto agendo sui fattori di rischio modificabili. Mantenere un peso corporeo nella norma rappresenta una delle misure più efficaci, poiché l’obesità è strettamente legata a un aumento della produzione di acido urico. Seguire una dieta equilibrata e povera di purine, evitando l’eccesso di carni rosse, frutti di mare e pesce grasso, aiuta a ridurre la probabilità di sviluppare crisi gottose. Anche il consumo di alcolici e bevande zuccherate dovrebbe essere limitato. È fondamentale inoltre tenere sotto controllo eventuali patologie croniche come ipertensione, diabete e dislipidemie, che possono peggiorare la gestione dell’acido urico nell’organismo. Numero di varianti osservate 13,5 milioni di varianti Numero di loci di rischio 22 loci