I Test Genetici con la Tecnologia più Avanzata al Mondo
I test genetici offerti da myGenetiX sono finalizzati esclusivamente a fornire informazioni di carattere personale e orientativo. I risultati non hanno valore clinico o diagnostico e non possono essere utilizzati per definire diagnosi, prescrivere terapie o sostituire il parere di un medico o di altri professionisti della salute qualificati.
Tutte le analisi sono effettuate in strutture di riferimento a livello internazionale, utilizzando le tecnologie più avanzate attualmente disponibili nel campo della genetica. I dati forniti hanno lo scopo di arricchire la consapevolezza individuale e possono rappresentare uno strumento utile per riflettere sul proprio stile di vita in un’ottica di prevenzione primaria, benessere, longevità e miglioramento personale.
Per ogni decisione relativa alla salute o all’alimentazione, è raccomandato rivolgersi sempre a un professionista sanitario.
Dermatite atopica
La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle che si manifesta con prurito intenso, arrossamento, secchezza e desquamazione cutanea. È una delle patologie dermatologiche più comuni, soprattutto nei bambini, ma può persistere o manifestarsi anche in età adulta. Si tratta di una condizione complessa e multifattoriale, influenzata da predisposizione genetica, fattori ambientali e alterazioni della barriera cutanea e della risposta immunitaria. Le persone affette mostrano un’infiammazione cronica della pelle e spesso una maggiore sensibilità a sostanze irritanti o allergeni. Uno degli aspetti centrali della dermatite atopica è il malfunzionamento della barriera epidermica, dovuto a difetti nella produzione di proteine fondamentali come la filaggrina, che contribuiscono a mantenere la pelle idratata e protetta. Questo porta a una maggiore permeabilità cutanea e a una vulnerabilità aumentata nei confronti di agenti irritanti, allergeni, batteri o virus. Parallelamente, si osserva una risposta immunitaria esagerata a stimoli normalmente innocui, caratterizzata da un aumento delle citochine pro-infiammatorie e da una dominanza della risposta Th2. I sintomi variano da persona a persona ma includono generalmente prurito persistente, lesioni eczematose con rossore, desquamazione, lichenificazione (ispessimento della pelle da grattamento cronico) e in alcuni casi infezioni sovrapposte da Staphylococcus aureus. Le lesioni si localizzano più frequentemente su viso, collo, mani, pieghe dei gomiti e delle ginocchia nei bambini, mentre negli adulti tendono a manifestarsi in maniera più diffusa o cronica. La malattia ha un decorso recidivante, con fasi di peggioramento (flare-up) alternate a periodi di remissione. Oltre ai fattori genetici, alcuni elementi ambientali possono scatenare o peggiorare i sintomi. Tra questi troviamo l’esposizione ad allergeni (acari della polvere, pollini, peli di animali), il freddo, l’aria secca, il sudore, l’utilizzo di detergenti aggressivi, l’abbigliamento in tessuti sintetici o lana, e situazioni di stress emotivo. Anche l’alimentazione può giocare un ruolo nei soggetti predisposti, soprattutto nei bambini, dove allergie alimentari a latte, uova o soia possono associarsi all’esacerbazione della dermatite. La prevenzione si basa sul mantenimento di una buona idratazione della pelle con l’uso quotidiano di emollienti, l’evitamento dei fattori scatenanti noti e la gestione dello stress. In fase acuta, i trattamenti includono creme a base di corticosteroidi o inibitori della calcineurina per ridurre l’infiammazione, e in alcuni casi antibiotici topici o sistemici per contrastare eventuali infezioni. Nei casi più severi o resistenti, si può ricorrere a terapie sistemiche immunosoppressive o all’uso di anticorpi monoclonali come il dupilumab. Sebbene la dermatite atopica non sia una patologia contagiosa, può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, interferendo con il sonno, le relazioni sociali e il benessere psicologico. È dunque fondamentale adottare un approccio terapeutico personalizzato e continuativo, volto non solo a ridurre i sintomi durante le fasi attive, ma anche a prevenirne la ricomparsa, educando il paziente e la famiglia alla gestione quotidiana della malattia. Numero di varianti osservate 13,5 milioni di varianti Numero di loci di rischio 23 loci